Brunetta nobel per l'assenteismo

Pensavamo che Brunetta fosse un cavaliere senza macchia, eravamo convinti che le uniche macchie che lo potessero insudiciare fossero quelle di sugo come capita ai ragazzini.
Invece ci è caduto un mito leggendo l'inchiesta de "L'Espresso" ed è evidente che tra quello che fa e quel che dice c'è un mare che le sue piccole bracciate non riescono a coprire.
Era (ormai si parla al passato) l'esempio di operosità e di stacanovismo ma, ahimè, solo a parole. Dai dati che riporta l' Espresso, ha partecipato come europarlamentare a poco più della metà (57,9%) delle sedute a Bruxelles: sotto il 50% di presenza l'indennità per le spese generali viene dimezzata.
La scarsa partecipazione resta una costante in tutte le cariche che ha ricoperto: come vice-presidente della commissione Industria ha partecipato solo a metà delle sedute, da membro titolare della delicata commissione per i Problemi economici e monetari si è fatto vedere una volta su tre, come consigliere comunale a Venezia si è presentato solo 87 volte su 208.
C'è chi dice meriterebbe il nobel come cattedratico (a dirlo è un certo Brunetta Renato e, ahimè, non è un caso di omonimia) ma a noi sembra che l'unico nobel che ti possiamo dare sia quello di fannullone d'eccellenza! Durante la cerimonia potrai prendere un po' di ripetizione da un gruppo di galline per imparare a razzolare meglio. Buongiorno Mike.

Chi butti dalla torre? Latorre!

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